Fare teatro mi ha regalato un bagaglio di esperienza e di emozioni, che è quasi impossibile da quantificare.
Avendolo poi praticato parallelamente a tutti gli altri percorsi di crescita personale e di tecniche energetiche, è venuto da sé che i mondi si influenzassero a vicenda in modo davvero sintomatico, rendendo la mia una spiritualità molto creativa, una spiritualità “Prêt-à-porter” come mi piace definirla.
“Fare teatro” … due parole, un mondo.
Fare teatroterapia non significa andare su un palcoscenico o indossare un costume. Anzi: forse questa è una delle ultime cose.
Fare teatro è infilarsi una mano nell’anima, rovesciarla, guardarsela per benino e poi mandare lei in scena.
Attraverso la teatroterapia si possono affrontare tutti i temi della vita che ci vedono in difficoltà, bloccati, restii ad affrontarli.
In fondo gli strumenti per imparare a “fare teatro” sono quelli alla base di ogni tecnica o disciplina di benessere che si rispetti: la concentrazione, il coraggio e il respiro.
Non da ultimo, ci si diverte.
È ovviamente un percorso che richiede tempo e pazienza ma che ti ripaga, alla fine, con un’immensa soddisfazione personale per i risultati raggiunti.