Pubblicato il: 17/06/2022
Categoria: crescita personale
Tra medicina olistica e scienza c’è una frattura che rende faticosa la comprensione dell’una e dell’altra: ma sono davvero così distanti e inconciliabili?
Da molti anni mi occupo di discipline olistiche, dal Reiki alla cristalloterapia alla naturopatia alla radiestesia.
E ce ne sono davvero moltissime note a tutti: agopuntura, yoga, osteopatia, kinesiologia, fitoterapia, ayurveda, shiatsu, fiori di Bach e tante altre ancora.
Sono tutte terapie utili ma non riconosciute dalla scienza come medicina tradizionale.
Gli accanimenti del mondo scientifico contro la medicina olistica sono talmente forti a volte da sfociare in vere e proprie denigrazioni del metodo etichettando spesso questa o quella terapia come “magia” o “stregoneria” per dissuadere le persone ad avvicinarsi ad esse.
La diatriba è anche presente all’interno dello stesso mondo olistico dove i vari operatori certificati difendono la propria disciplina come l’unica vera soluzione ai mali del mondo denigrando a loro volta, tutte le altre.
È davvero una lotta senza fine.
Chi si avvicina a una disciplina olistica, lo fa principalmente per cercare una soluzione alternativa a qualche problema di natura psico-fisica.
Ma cosa significa la parola “olistico”?
Olistico è termine derivante dall’olismo, una filosofia di pensiero coniata negli anni ‘20 da Jan Smuts, politico, intellettuale e filosofo sudafricano secondo cui “le proprietà di un sistema non sono date dalla somma dei singoli componenti, bensì è il sistema che influenza le parti che lo costituiscono”.
Questo significa che nella visione olistica della medicina, il paziente viene considerato nella sua totalità e quindi vengono presi in esame le componenti: corpo, mente, ambiente e società in cui fattori biologici, psicologici e sociali sono fortemente connessi tra loro.
Ciò che è importante nella medicina olistica non è il sintomo della malattia e cioè il problema fisico, il disturbo che la persona avverte ma le cause che stanno alla base di quel sintomo che devono essere correlate alla vita intera di quella persona, all’ambiente in cui vive, alle relazioni che ha ecc.
Lo scopo dell’operatore olistico è quindi quello di ripristinare l’equilibrio e il benessere nella persona a 360° non va a curare un singolo organo o un tessuto o una parte del corpo, si prefigge di sanare il disturbo fisico partendo dalla sua origine e non dalla sua manifestazione.
Tuttavia, è fondamentale capire che la medicina olistica non deve mai escludere o sostituire le cure della medicina tradizionale che la persona sta seguendo.
Nessuno è Dio, a volte ci si dimentica di questo.
Tutto il mondo antico è disseminato di informazioni relative alle “energie sottili”.
Cioè a ciò che si differenzia dalla realtà concreta, tangibile e visibile di cui abbiamo esperienza.
Schopenhauer agli inizi del 1800 introduce il concetto del Velo di Maya che ci suggerisce di non confondere l’essere con l’apparire, che la vita è una percezione soggettiva della realtà, che la realtà è una rappresentazione soggettiva di ciascuno di noi celante la vera essenza delle cose.
Questo concetto lo ritroviamo nell’antico Egitto dove il Velo era di Iside.
Iside rappresentava la personificazione della natura, la sede della verità. Quindi il velo che nasconde la natura, la verità ai sensi per stabilirsi nel regno del non tangibile, dell’astratto e quindi si parla di realtà psichiche di energie sottili.
E ancora più indietro Platone il suo mito della Caverna che spiegava la differenza tra il mondo oggettivo, dove le apparenze e le illusioni fanno dimenticare all’anima la sua essenza ed immortalità attraverso il ciclo delle reincarnazioni, e il mondo delle idee “l’eterno Vero, l’eterno Buono e l’eterno Bello.”
Ma possiamo andare ancora più indietro e scomodare Ermete (125-180 d.C.) e la sua seconda legge universale: la Legge della Corrispondenza "Com’è al di sopra, così è al di sotto; com’è sotto, così è sopra" … così in cielo com’è in terra (ricorda qualcosa?).
Sono quindi secoli che filosofi, mistici, ci parlano di una relazione con il “sottile”, per loro la vita che viviamo è una menzogna prodotta dai nostri sensi e ci parlano di energie, spirito, relazioni con il Divino, che si potrebbe descrivere con un enorme campo di Energia intelligente d’amore.
Ci parlano di una totalità dell’essere umano che va al di là del corporeo.
Bene, a questo punto la domanda sorge spontanea: cosa dice la scienza di tutto ciò?
Se fino a qualche tempo fa il mondo olistico rappresentava il male per la scienza moderna e aveva un po' l’effetto che l’aglio ha sui vampiri per intenderci, negli ultimi decenni qualcosa è cambiato.
Vi farà piacere sapere che gli scienziati moderni sono arrivati per vie diverse alle stesse conclusioni: “per la fisica quantistica l’universo conosciuto è un gigantesco essere vivente costituito da innumerevoli energie, che si aggregano dando luogo a tantissime forme e frequenze, interconnesse tra loro con modalità precise.”
Ci hanno messo un po', iniziando più o meno parallelamente a Schopenhauer a metà del 1800, ma si sono impuntati a voler scoprire come queste energie si mescolano e interagiscono tra loro, cioè per loro significava trovare il segreto della vita.
Tesla (1856): energia per tutti a costo zero in quanto sovrabbondante, cosa che sembra abbia fatto pure Majorana (del quale si sono misteriosamente perse le tracce ufficialmente nel 1939).
Max Plank (1858): secondo lui la materia non esiste come veniva allora descritta e tutto è una vibrazione interconnessa.
Einstein (1879): tutto è effetto di una causa, ovvero un Universo assolutamente interrelato, una sorta di occidentali’s karma, una visione occidentale del Karma.
Sheldrake (1942): secondo lui gli esseri umani sono sistemi all’interno di ulteriori sistemi più complessi in un universo di strutture vibratorie.
Hawking (1942): con la sua “teoria del tutto”. cercava l’equazione unica e unificante che spiegasse la vita, l’universo, Dio addirittura.
E citiamo per ultimo Otto Schumann che nel 1953 fa una scoperta incredibile.
Scopre il battito della Terra.
Scopre a livello matematico, che il nostro pianeta emette delle onde elettromagnetiche, che prenderanno poi il nome di “Frequenza Schumann”.
Misura queste frequenze molto basse e ne stabilisce i valori: 7.8, 14, 20, 26 e 33 Hz.
I ricercatori scopriranno in seguito che alcune parti del cervello dell’essere umano vibrano esattamente a quelle stesse frequenze, stabilendo così un’intrinseca connessione tra la Terra e gli esseri umani.
Fermiamoci un attimo e facciamo un breve salto indietro, andiamo a rivedere cosa Ermete diceva nella sua terza legge universale nel 125 d.C.:
III - La Legge della Vibrazione
“Tutto si muove, tutto vibra; niente è in quiete”
Oggi sappiamo benissimo che tutti gli oggetti, in apparenza solidi, sono in realtà composti da atomi legati tra di loro, ovvero da particelle che vibrano costantemente.
Il fatto che noi li percepiamo come solidi e compatti dipende dal fatto di avere capacità percettive limitate, ma effettivamente ogni cosa vibra, ogni oggetto, cosa o persona possiede una propria frequenza vibratoria che è inversamente proporzionale alla densità della materia di cui è composta.
In parole povere:
“Più è alta la vibrazione, meno è densa la materia quindi maggiore sarà la posizione sulla scala della spiritualità.”
Ci è voluta la fisica quantistica per arrivare alle conclusioni di cui Ermete parlava ben 2.000 anni fa.
Per farci capire che eravamo più evoluti quando eravamo, teoricamente, meno evoluti.
Anche Gesù compare 2.000 anni fa cambiando radicalmente, a livello religioso e socioculturale, la vita dell’uomo.
Forse quindi è proprio un ciclo, 2.000 anni, ciò di cui l’essere umano ha bisogno per evolvere.
Quello che possiamo concludere da tutto ciò è che scienza e medicina olistica sono molto più vicini e interconnessi, nei concetti e nelle nozioni, di quello che si crede.
Nella fisica quantistica, in particolare, troviamo molte ipotesi e scoperte che sembrano superare le vecchie idee materialiste del mondo, strizzando l’occhio a nuove prospettive d’integrazione tra materia e coscienza.
Negare l’esistenza dell’una o dell’altra medicina è deleterio e involutivo per l’essere umano.
È necessario dirigersi verso una nuova forma di Scienza, che tenga conto della “[…] realtà implicita della coscienza, come base di partenza per una corretta valutazione della vita” e delle sue manifestazioni.
Scrivere è una passione. Ho sempre scritto da che ho memoria, poesie, temi e canzoni quando ero piccola e poi i copioni per il teatro e poi i racconti nel mio primo blog e i pensieri su Facebook... non smetto mai. Scrivo anche quando fisicamente non lo faccio.
Scrivere è terapeutico, è sviscerare i tuoi pensieri più profondi, dargli vita vestendoli di parole e sperare di regalare emozioni a chi poi li leggerà.
Che se poi fosse un sorriso, sarebbe il più grande successo a cui aspirare!